Arianna Mercanti – sulle opere della mostra “In Sabina, castelli e borghi / L’arte addosso":

“Valter Vari segue un iter creativo in cui la materia si distende sulla superficie attraverso stratificazioni e sovrapposizioni e in cui l’immagine mantiene in un impulso gestuale, una diversa accezione del caso e dell’accidentalità. Per alcune opere esposte in mostra l’artista usa e rielabora la tecnica della stampa privando il procedimento della matrice e affidando la definizione dell’immagine al “passaggio” diretto del rullo su di un supporto cartaceo. Le risoluzioni formali non vengono quindi incise ma impresse attraverso un procedimento simile al monotipo che consente all’artista di eludere campiture piatte, omogenee e di affidare il formarsi dell’opera alla sovrapposizione di più inchiostrazioni, al compenetrarsi di viscosità e cromie differenti. Questa costruzione additiva – strato su strato – in alcuni punti si coagula, si addensa in aggetti materici, in altri si alleggerisce in impronte sommesse, quasi impercettibili, dando vita a immagini pulsanti, vibranti che l’artista dispone in percorsi verticali e/o orizzontali. Le forme difatti si ordinano sulla carta – spessa e dagli orditi visibili – in modo sequenziale creando una sorta di spartito visivo in cui agiscono e si legano l’una all’altra in una sorta di melodia remota.